Le etichette sugli alimenti devono garantire il consumatore, trasparenza e chiarezza sono i criteri attraverso i quali portare in tavola alimenti Made in Italy.
E’ recente la notizia di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale n. 230 della normativa che impone l’obbligo d’indicare luogo di provenienza su tutte le etichette dei prodotti di carne suina trasformati. Stiamo attraversando un periodo di vera difficoltà economica, diventa pertanto un valore fondamentale poter portare sulle nostre tavole dei prodotti che mostrino chiaramente il paese di provenienza di tutti gli ingredienti che li compongono. Un’alta percentuale di cittadini afferma che conoscere l’origine di ciò che si mangia sia di primaria importanza, sia dal punto di vista della garanzia che per combattere le concorrenze alimentari sleali, promuovendo la produzione Italiana.
Il nuovo decreto sui salumi afferma che le case produttrici scrivano in modo del tutto chiaro e leggibile le caratteristiche del loro prodotto sull’etichetta, specificando:
- Luogo di nascita dell’animale.
- Luogo d’allevamento dell’animale.
- Luogo di macellazione.
Se questi tre elementi corrispondono totalmente allo stesso paese, sull’etichetta potrà comparire la sola scritta “origine”, ciò sta ad indicare che tutte le fasi, precedenti la trasformazione del prodotto, sono avvenute nel medesimo luogo. Se sull’etichetta figura la dicitura “100% italiano” significa che il prodotto deriva da carni nate, allevate, macellate e dunque trasformate in Italia.
Tabelle nutrizionali per i salumi
Sono sette gli elementi che devono apparire sulla tabella nutrizionale dei salumi:
- Valore energetico.
- Grassi.
- Acidi grassi saturi.
- Carboidrati.
- Proteine.
- Zuccheri.
- Sale ogni 100 gr. Di prodotto.
Preparati a base di carne
La trasformazione della carne passa attraverso dei processi di lavorazione di carni crude e di carni cotte, che rendono il prodotto finale sicuro e conservabile. I laboratori di trasformazione sono i luoghi dove avvengono tutte le fasi della lavorazione, al loro interno sono presenti macchinari ad uso professionale che permettono alti livelli di prestazione. Alcuni esempi di tali dispositivi sono visionabili sul sito www.nowickisrl.com.
Tutti i preparati a base di carne che vengono venduti a fette o porzionati, a cui viene aggiunta una parte d’acqua che supera il 5% devono riportare l’informazione sull’etichetta. Un altro importante dato che deve comparire è la presenza o meno di additivi, enzimi e proteine aggiunte.
Scritte accessibili a tutti ed indicatori importanti
Le scritte sulle etichette devono rispettare una misura minima che corrisponde a 1,2 millimetri e possono essere ridotte a 0,9 millimetri per le confezioni più piccole. Queste misure permetteranno la lettura a tutti i consumatori senza limiti d’età. Anche la posizione in cui figurano le scritte (informazioni obbligatorie, indicazioni nutrizionali, origine del prodotto), deve rispettare alcuni canoni; tutto deve comparire nello stesso spazio dove è indicata la denominazione di vendita.
La data di scadenza deve comparire su tutte le singole porzioni e non solamente sulla confezione principale.
Altro elemento da non trascurare è l’elenco di tutti gli allergeni presenti che potrebbero influire anche su eventuali intolleranze alimentari. Tutti gli allergeni devono avere una chiara distinzione dal resto delle scritte, per evidenziarli potranno, per esempio, essere scritti in grassetto o sottolineati.
Infine sarà necessario indicare tutte le informazioni sul produttore compreso l’indirizzo completo ed il marchio commerciale.
I salumi e i prodotti trasformati andrebbero consumati con moderazione nella dieta settimanale. Se è vera la regola che questi prodotti andrebbero limitati è altrettanto importante non eliminarli in maniera assoluta dai propri preparati. Tutti i prodotti con marchi e certificazioni DOP e IGP garantiscono al consumatore qualità e genuinità, la loro produzione è sottoposta a precisi controlli e regolamentata da norme precise. I salumi fanno parte della dieta mediterranea e consumarli due volte circa a settimana (preferendo le parti magre), è un’indicazione che diversi nutrizionisti sostengono nei loro programmi alimentari.