Tutto quello che c’è da sapere sulla firma digitale CadES p7m

La firma digitale p7m è il formato CAdES con questa estensione che garantisce il contenuto del file inserito, autenticandolo di fatto come documento ufficiale e probatorio a qualsiasi fine, sia giudiziale nel caso di una controversia processuale – penale, civile, amministrativa e anche tributaria – soprattutto se il file contiene al suo interno documenti fiscali. In tal senso, la legge stessa defini i file firmati digitalmente come qualsiasi documento in forma eletronica che è utile per scambiarsi informazioni dando a questi garanzia sull'autenticità della persona che li ha inviati, secondo l'articolo 2792 del Codice Civile. Ulteriori informazioni in materia sono reperibili presso il sito  savinosolution.com.

Naturalmente, come per ogni nuova tecnica di autenticazione che faccia utilizzo della tecnologia, possono essere molti i problemi e le incomprensioni relative all'utilizzo di questo strumento: per tale motivo, di seguito, ti verranno elencate le peculiarità della firma digitale, i motivi per cui si usa, gli aspetti informatici e legali e l'importanza di possedere questa tipologia di autenticazione e certezza, visto tra l'altro che in alcuni ambienti, specie quelli lavorativi, il possesso e l'utilizzo è obbligatorio.

Cos'è l'estensione .p7m e come funziona: i motivi per cui offre la garanzia e la certezza di avere file integri così come li ha spediti il mittente

Il file firmato digitalmente con uno qualsiasi dei tanti programmi disponibile in rete ha l'estensione – che in ambiente informatico permette a Windows di riconoscere un certo file per associarlo ad un proramma in grado di eseguirlo – .p7m: il contenuto dello stesso puà essere variabile, in quanto può contenere tanto documenti quanto anche file audio o video a seconda dei casi. La cosa fondamentale da tenere in mente, dunque, diventa il fatto che con firma digitale formato p7m il soggetto intestatario della stessa appone un marchio di autenticità e integrità del contenuto, prendendosi anche la responsabilità sul contenuto stesso nel caso in cui sia insufficiente ro irregolare rispetto alla realtà. A rendere unico e particolare il funzionamento della firma digitale è il fatto che il documento crittato a cui è stata apposta la firma, dunque, è immodificabile da chiunque, tranne che dal proprietario: questa caratteristiche rende di fatto il documento integro e probante, come se fosse una copia conforme all'originale. Per questo motivo, la firma con crittografia CAdES (acronomico inglese che sta per Message Syntax Advanced Electronic Signature) ha l'estensione .p7m, cioè la busta informatica, che non è altro che un contenitore virtuale del file dove sono contenuti sia l'orginale del file firmato, che i documenti della firma elettronica.

Il valore legale della firma digitale CAdES all'interno dell'ordinamento giuridico italiano

Compreso dunque che la p7m è l'estensione della firma digitale è fondamentale capire che la legge italiana considera valido un file informatico del genere solamente ad altre condizioni. Innanzitutto, il documento deve essere autentico, non alterabile, non impugnabile e integro: questi tre elementi, se sussistono, rendono il file crittografato e firmato un vero e proprio documento ufficiale, quasi una confessione per restare in termini di legge, che fa fede fino a prova contraria. Nella stessa direzione, la questione dei file firmati digitalmente p7m è stata oggetto di pronuncia della Cassazione civile a Sezione Unite che hanno affermato che la firma elettronica apposta mediante protocolli CAdES e PAdES sono validi a questi fini, perché i loro sistemi informatici interni e i protocolli rigidi garantiscono la cosiddetta cristallizzazione del documento,