Il pesce di stagione nel Mediterraneo

Ormai è abbastanza chiaro a tutti che seguire la stagionalità degli alimenti che acquistiamo e mangiamo è un’ottima cosa, sia per la nostra salute che per l’ambiente e il pianeta in cui viviamo. E anche per il pesce il fatto che sia di stagione è fondamentale, per garantire la massima sostenibilità e dare modo alle specie ittiche di avere il tempo per riprodursi. 

Come pescare nel Mediterraneo

I pesci cosiddetti di stagione sono quelli che hanno portato a termine la fase riproduttiva e sono presenti in quantità sufficienti nei nostri mari. Chi desidera rispettare i principi di sostenibilità in todo sa anche che bisogna prediligere il pescato nostrano, perché si evitano le importazioni e si mangia cibo locale. In questa guida scopriamo quali sono i pesci di stagione del Mediterraneo, il mare nostrum.

Esiste un vero e proprio calendario del pescato di stagione, che indica quali specie è meglio consumare in un dato periodo dell’anno. E’ vero anche che ci sono pesci che si possono mangiare tutto l’anno ed altre che non rientrano tra quelle a rischio perché sono allevate. Tra quelle disponibili nell’arco dei 12 mesi rientrano pagello, pescatrice, nasello, rombo, cefalo, occhiata, mormora, sanpietro, sciabola, sgombro, scorfano, zerro, sugarello. Se ami dedicarti alla pesca e vuoi trovare prodotti ittici di qualsiasi tipo, attrezzatura compresa puoi visitare il sito Pesca Sport San Polo.

In primavera i pesci migliori da consumare sono alici, spigola, gallinella, leccia, sarago e palamita. Mentre nei mesi di giugno, luglio e agosto via libera a ricciola, sardina, pesce serra, orata, aguglia, alici, sogliola, gallinella, lampuga, sarago, pesce castagna e spigola. Nei tre mesi successivi, quelli autunnali il pescato da comprare consiste in lampuga, triglia, spigola, alalunga, gallinella, ricciola, alici, sarago e rombo chiodato. Infine in inverno si possono scegliere seppia, sardina, vongola verace, pagello fragolino, polpo, rombo chiodato e palamita. 

Se decidiamo di mangiare pesce del Mediterraneo dobbiamo sapere che possiamo riconoscerne la provenienza dal codice numerico identificativo 37, che certifica anche il pesce proveniente dal Mar nero. I numeri che seguono indicano invece i diversi settori in cui vengono pescate le specie ittiche. Questo serve anche per capire che tipo di pesce si acquista: se proviene da una zona di allevamento, se è pescato in mare, se è stato preventivamente congelato o se è fresco. Alcune confezioni contengono anche un’ulteriore indicazione che ci dice se il pesce proviene da un allevamento non intensivo e se rientra nella pesca sostenibile. 

Si può anche valutare il tipo di filiera di pesca e decidere se acquistare o meno il pescato in base alle dimensioni delle specie ittiche. Purtroppo molto spesso vengono pescati crostacei, pesci e molluschi molo piccoli, ai quali non è stato nemmeno dato il tempo di crescere. Ad esempio la sogliola e il nasello dovrebbero misurare almeno 20 cm, 18 cm lo sgombro e 11 cm la triglia. Se vediamo pesci di lunghezza molto inferiore possiamo decidere di non acquistarli. Infine cerchiamo di consumare più specie neglette, come la sarda, l’aguglia, il sugarello o lo sgombro, dalle ottime proprietà nutritive.