Siamo fuori dal lockdown quasi ovunque. E’ finita? Neanche per idea. Il virus è in giro e… anche noi. Quindi prima ci rendiamo conto che è saggio fare le cose giuste, meglio è. Cosa facciamo nella vita di tutti i giorni?
Fuori casa
Inutile girarci intorno, per rendere la vita difficile al SARS-COV-2, che da qui in poi chiameremo confidenzialmente coronavirus, le precauzioni identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fin dall’inizio della pandemia sono rimaste le stesse. Ci si deve lavare le mani. Ogni volta che ci si trova in un ambiente non familiare (bar, scuola, ufficio, automobile, mezzi pubblici, negozi) ci si deve igienizzare le mani in entrata e in uscita. Le maniglie delle porte, delle portiere delle auto, dei frigoriferi dei bar, delle finestre, persino le pulsantiere degli ascensori sono degli allevamenti di virus e batteri. Quindi laviamoci le mani.
Farlo sempre e farlo tutti introduce una sicurezza collettiva simile all’immunità di gregge nel caso dei vaccini. Se il distratto o lo scienziato fai da te che pensa che il coronavirus sia un complotto delle multinazionali non si lava le mani, bè, beneficerà dell’igiene di tutte le persone civili e corrette che eviteranno di spargere il virus al suo posto. La mascherina è disciplinata ovunque, ci sono i cartelli che ci indicano di metterla: facciamolo. La mascherina protegge noi e protegge gli altri.
In casa
Pulizia e igiene sono fondamentali. I detergenti non vanno usati a sproposito. Il loro abuso può sortire effetti contrari, abbassando il livello delle nostre difese immunitarie che, dal momento che non ci sono microrganismi dannosi, non si… esercitano.
Fin dal primo momento l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che i saponi hanno una efficacia eccellente nell’impedire la replicazione del coronavirus. Quindi, a parte il normale utilizzo di detergenti tradizionali, l’unica altra attenzione è usare dei disinfettanti nella pulizia delle superfici. Quelli più disponibili, a buon mercato, ed efficaci sono essenzialmente l’alcol denaturato e altri prodotti quali l’Amuchina e la candeggina diluita.
Anzi, a proposito: quale delle due? Sono la stessa cosa, cioè ipoclorito di sodio. Nell’Amuchina l’ipoclorito di sodio è già diluito a concentrazione adeguata per l’uso diretto, mentre la candeggina deve essere allungata con acqua, altrimenti è altamente irritante. Si può usare anche per le superfici non esattamente lavabili, come i tappeti, i tessuti e le stesse mascherine (non quelle usa e getta e in ogni caso chiedete al farmacista.
Un capitolo a parte del quale spesso non si parla è l’aria. Si deve ventilare per cambiare aria agli ambienti? si deve passare l’aspirapolvere? se accendo la cappa filtrante della cucina sto purificando l’aria (no. Fine del discorso)?
Andiamo per ordine. Le persone non sono tutte uguali. Nel caso degli allergici cambiare l’aria ogni ora a primavera significa introdurre polveri, pollini ed allergeni che renderebbero loro la vita piuttosto difficile. D’altronde non cambiare l’aria favorisce la replicazione dei virus. Come si risolve? Cambiando l’aria poche volte al giorno, sfruttando gli orari in cui la sospensione delle polveri è rallentata grazie alla minore convettività. Praticamente… quando fa fresco. La mattina presto, la sera.
I climatizzatori fanno un ottimo lavoro perché, pur non cambiando l’aria (continuano a climatizzare quella interna) la filtrano. E’ per questo fondamentale tenere in ordine, lavandoli o sostituendoli spesso. i filtri in dotazione. I tappeti vanno puliti (tenetevi forte) tutti i santi giorni. Se ritenete che la cosa sia pesante, puliteli accuratamente e poi metteteli via in attesa di tempi migliori. Le superfici calpestabili sono un capitolo delicato e – qualunque sia il macchinario – la scelta dell’accessorio giusto può fare la differenza. Quindi largo a tubi, spazzole e accessori dedicati e progettati allo scopo. Una chicca? E’ una azienda italiana, la Davy a saperla lunga sull’argomento. Vale la pena andare a leggere un po’ di storia sul loro sito web.
Speriamo sia chiaro che per stare un po’ più tranquilli non c’è bisogno di fare cose complicate. “it’s not rocket science“, direbbero in America. Poche regole, semplici, da osservare sempre.